Sto scrivendo con gli occhi commossi. Sono felice, davvero. C'è stata una girandola di pensieri oggi nella mia testa ed ecco che ritornano tutti a comporre un cerchio, un tondo perfetto, di cui è impossibile definirne la grandezza. So solo che le sue linee si stanno facendo ben marcate, stanno andando a formare una personalità. Quel cerchio sono io e piano piano mi sto definendo. Forse ho percorso solo una piccola parte della circonferenza, ma ne vado fiera. Certo, non ce l'avrei fatta da sola. Ho la costante necessità di avere l'approvazione di chi mi sta a cuore e non metterei nemmeno un punto ben definito senza che qualcuna di queste persone mi desse il suo sorriso più sincero. Non chiedo altro. E non do altro. E' questo che dono quando incrocio lo sguardo di qualcuno, di una donna che cammina lungo il viale alberato nonappena un pò di sole spunta dalle nubi che hanno già scaricato e ripromettono pioggia, né a quello di un'anziana signora che anche lei approfitta del poco sole e si fa accompagnare dalla nipotina che le regala una foglia tutta inzuppata, né al ragazzo che si allena per la squadra di calcio, né alla panchina su cui c'è una scritta " + CANI, - TV", mentre anche io mi sento viva, corro o cammino, ascolto la musica e faccio attenzione alle parole, che mi portano ai pensieri, alle facce delle persone per me importanti. Una canzone ha il ritmo per farmi immaginare una coreografia, un'altra è proprio triste, un'altra ancora è speranzosa e combattiva, un'altra simpatica e un'altra proprio da incazzati. E con le canzoni aumento o rallento il passo. La musica è parola. Le parole sono movimento. Il movimento è metamorfosi. Metamorfosi è vita. Vivo. Sorrido. Grazie a voi.
giovedì 22 ottobre 2009
lunedì 19 ottobre 2009
L'amour..che angoscia!???
A detta di Freud l'angoscia è uno stato affettivo. E' uno stato in quanto prescinde dall'oggetto; la paura, ad esempio, al contrario, richiama l'attenzione sull'oggetto, non si ha paura e basta, si ha paura di qualcosa.. Ed è un affetto. Che cos'è un affetto? Sigmund definisce l'affetto come scariche motorie accompagnate dalla sensazione di piacere o dispiacere. Inoltre è sedimento di una reminescenza.
Che cosa avrà voluto dire???
Beh, che Sigmund sia una persona particolare è noto un pò a tutti.. Una genialità carica di pazzia e..fissazioni strane...
Però..che abbia torto? Più che altro è contorto.. Ma non per questo non mi sforzo di capirlo e a leggere questa pagina di definizione dell'angoscia mi sono un pò persa nei miei pensieri..e ho pensato che potremmo applicare innanzitutto la proprietà transitiva alla sua prima definizione introducendo le caratteristiche dell'innamoramento.
Anche l'innamoramento è uno stato affettivo. La scelta dell'oggetto d'amore è completamente arbitrario e per questo è uno stato. Provoca indubbie scariche motorie, che possono essere i battiti del cuore, la fuga verso l'oggetto d'amore, la voglia di raggiungerlo e farlo; è indubbiamente accompagnato da sensazioni di piacere e di dispiacere al privarsene ed è sedimento di una reminescenza, cioè ci si trova in una condizione già sperimentata, una condizione di benessere che possiamo anche non ricordarci ma c'è stata e vi ci riconosciamo.
Allora l'innamoramento è un'angoscia? Ritornando alla nostra proprietà transitiva si.. dovremmo riconoscerlo. A fin dei conti direi proprio di si, perchè i sintomi dell'angoscia sono il restringimento del respiro, l'avvertimento del pericolo della perdita e va compresa anche la deviazione della libido sull'oggetto d'amore. Infine è uno stato affettivo completamente inconscio, nonostante sia razionale e comprensibile. Potrebbe o no essere questa la definizione d'amore?
Yours, Vane
martedì 13 ottobre 2009
Congestione cerebrale
Una congestione nasale fa sentire anche la testa pesante, la si percepisce colma. Piena di pensieri, di immagini, di desideri, di voglie e privazioni, di paure e di gioie, di sogni e delusioni, di dimostrazioni e rimproveri. Non c'è più spazio, perchè c'è tutto. Si respira con la bocca e anche l'aria si fa sentire nella sua consistenza ed essa stessa riempie. Secca la bocca e si parla meno, si ascolta di più e quello che si ascolta rimane di più all'interno. E la tendenza a chiudere gli occhi fa sì che si pensi di più. E' un circolo vizioso. E le bustine all'arancia non riesco prorio a buttarle giù...
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