Ogni libro possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto e l'anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso.
Ecco, era questa la frase che cercavo, quella alla terza pagina de "L'ombra del vento". Zafòn è stato proprio bravo a descrivere la sensazione che si prova a leggere un libro che piace. Perchè quando piace è come se ci rendessimo conto che quel libro ha un'anima. E la scoperta ci fa venire un brivido leggero.
Stamattina è successo, ho finito di leggere "Travesuras de la nina mala", "Avventure della ragazza cattiva" dovrebbe essere il titolo in italiano, per chi volesse "avventurarsi" a leggerlo, e insomma è scattato il brividino. Perchè quando un libro è scritto bene, ti coinvolge al punto di essere parte di esso. Le parole, le frasi si fanno luoghi, si fanno parchi, strade di città o mura di casa. Sei lì che ci cammini dentro e i protagonisti sono lì con te, li conosci, li guardi da vicino, li capisci. Ho provato pena, ho provato disgusto ed ho provato compassione.
Credo che se Mario Vargas Llosa sapesse di avere provocato tutte queste emozioni, credo che sarebbe proprio soddisfatto del suo libro, credo che avrebbe ringraziato anche la sua vita disgraziata per essere riuscito nel suo sogno di scrittore.
Stupendo post... *_* Ma d'altronde è inutile che lo scriva, perché è sempre così... ;)
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