sabato 22 agosto 2009

Il Dio Apollo è stato ridicolizzato.


Per amore. Il dio Apollo, dio del Sole, è stato definito un baccalà incoronato di alloro. Pensare che quella corona di alloro doveva essere un pegno d'amore, verso quella ninfa di cui si era innamorato, quella Dafne che aveva rincorso per le selve dell'Olimpo. Un amore non corrisposto, che lo ha condannato. Lo ha condannato a piangere su quella donna che chiede a Zeus di trasformarla in albero, nel Lauro, pur di non essere preda di quel suo ben noto spasimante. Un baccalà. Si perchè forse non era guidato proprio dall'amore con la A maiuscola, insomma la sua era una mera caccia. Lei che fugge e in lui ancor più foga nel raggiungerla, nel possederla. Quello di Dafne allora è stato un riscatto; lei che doveva essere la sua stella e lui che è il re del sole e per diritto diporne a piacimento, non può. Pappappero. Lui piange alle sue radici, lei cresce.

Pollon voleva farla tornare una donna, perchè il suo papà soffriva tanto. Ma alla fine non può, la Dea di tutte le Dee le ha fatto capire che quello era solo un gioco, non era amore. Il desiderare una persona non vuol dire amarla, il fuoco tanto poi si spegne. Amore non è solo passione, non è solo fuoco, è anche gioire della freschezza dell'acqua, è anche provare freddo d'inverno.

Si arrostisce ora Apollo, in una pentola su un fornello.

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